giorno 58 - 17 ottobre 2006 
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Abbiamo ancora un bel pezzo di strada da fare per giungere al Parco nazionale delle Montagne Rocciose. Le previsioni parlano di neve, ci avviamo sulla SS 40 sotto la pioggia incessante. Attraversiamo il confine con il Colorado e e la pioggia diventa nevischio, cominciamo a salire le montagne e il nevischio diventa neve. L'accumulo lungo la strada è visibile, non c'è anima viva per le strade. Nel paesino di Dinosaur, CO mi fermo a pulire i tergicristalli perché non ci vedo più: 5 cm di neve ghiacciata.

La nostra prima tappa è Steamboat Springs, altra stazione sciistica famosa. Passeggiamo nel centro cittadino e facciamo appena in tempo a scorgere le piste grazie ad uno spiraglio di sole. Al nostro arrivo al parco, il ranger ci comunica che a causa della neve la strada che lo attraversa è aperta solo per i primi 15 km e che non potremo arrivare al passo Milner da dove parte il sentiero che porta alla sorgente del fiume Colorado. Pazienza, meglio di niente, armati di cartina ci infiliamo nel parco per vedere almeno quello che si può. Le montagne svettano sopra i pini, ma non ne vediamo le cime a causa delle nuvole basse. Sappiamo però che qui si concentrano le famose 14 vette al di sopra dei 4.000 metri che fanno del Colorado uno stato di tutto rispetto. Una mandria di 30-40 alci pasteggia lungo la strada, ci fermiamo a osservarli e loro, incuranti, proseguono tranquilli. Alcuni ci attraversano persino la strada sotto il naso. Pochi hanno ancora le corna, la maggior parte sono femmine.

Tutti i sentieri che si diramano da questa prima parte del parco sono camminate di almeno 5 ore, ma ormai sono le 14,00 e dato il brutto tempo il cielo è già buio. Non facciamo in tempo a uscire dal parco che si scatena una bufera di neve. Ci fermiamo velocemente a consultare la cartina e capiamo subito che il nostro programma di andare a Boulder e poi rientrare nel parco domani da est salta, alla radio parlano di strade chiuse verso Boulder. Non ci resta che deviare a ovest verso Winter Park e il passo Berthoud. Un cartello avvisa l'obbligo delle catene per i veicoli commerciali (camion e TIR) e sconsiglia agli altri veicoli di proseguire. Ma non abbiamo scelta, dobbiamo per forza allontanarci da qui. Le uniche auto per strada sono SUV, noi siamo gli unici pazzi con il camper. La strada si fa sempre più pericolosa ad ogni tornante. Avanziamo a passo di lumaca con i nervi a fior di pelle. Mentre Petino è al volante, io vado online per controllare in tempo reale le condizioni del traffico e le previsioni del tempo: strade chiuse e neve ovunque. Senza parlare delle temperature notturne: -7ºC a Boulder e sempre sotto zero in tutte le zone limitrofe raggiungibili. Il passo Independence per Aspen è chiuso. Decidiamo dunque di evitare Boulder e raggiungere l'autostrada per proseguire a sud nella speranza di allontanarci dalla neve.

Mentre scrivo, siamo bloccati sull'autostrada I-70 verso Vail da 2 ore circa. Dicono che un camion a rimorchio sia slittato e si sia rovesciato su un lato nel mezzo della strada occupando tutte le corsie, compresa quella di emergenza. A ben pensarci, in realtà noi siamo messi meglio di chi è in auto: abbiamo una cucina, un bagno e un letto, se dovessimo rimanere bloccati qua tutta la notte non sarebbe poi un grande incomodo. Arriveremo ad Avon stasera? Lo saprete domani.

Finalmente siamo in Colorado!.

Il tempo minaccia.

Il centro di Steamboat Springs, le piste in lontananza.

Ho controllato la posta al baretto sotto la tendina rossa.

Panorama della valle nella foresta nazionale Routt.

Non so se si tratta di un casolare abbandonato. Uno dei tanti che punteggiano il panorama.

Un canyon.

Grand Lake vicino a Granby, CO.

Benvenuti al Parco nazionale delle Montagne Rocciose!

Un alce attraversa la strada.

Ecco un maschio cornuto!

Il resto della mandria.

La neve appena fuori del parco.

Velocità media: 15 km/h.

La coda in autostrada.

Laura ai fornelli mentre siamo bloccati nella corsia di mezzo dell'autostrada.
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